BIOGRAFIA
Leonardo Caboni nasce a Roma l`8 agosto del 1960. Dopo aver frequentato il I Liceo artistico di Via Ripetta si iscrive al corso di pittura dell´Accademia di Belle Arti dove si diploma col massimo dei voti nel 1983.
Ha sempre dedicato il suo interesse alla pittura di figurazione e già dagli anni del liceo si interessa molto alla pittura di Giorgio de Chirico. Poi, attraverso di lui, scopre Arnold Böcklin che da allora ammira incondizionatamente. Non è un caso che anche il maestro svizzero, che soggiornò a Roma, si recasse a disegnare e a prendere appunti per le sue ambientazioni classico-mitologiche sul Tuscolo – alle cui pendici da sempre vive e lavora Caboni – uno dei siti archeologici più ricchi di quella che notoriamente viene denominata Campagna Romana, méta obbligata, dipinta da tutti gli artisti giunti in Italia per il Grand Tour...
Con questi due poli d´interesse -Böcklin e De Chirico- la ricerca che Caboni coltiva non poteva che essere sottile e segreta. Come scrisse Pier Paolo Racioppi su Arte e Critica in occasione della sua prima personale, ... nei soggetti [è] di sapore surrealista, ma di un surrealismo contenuto nei limiti del possibile.... È per questo che si è sempre parlato per lui di un realismo irrealistico.
Alla fine degli anni ´90 la tecnica si fa sempre più importante, e da quadri realizzati interamente a olio, Caboni si dedica alla tempera per poi ultimare il dipinto con velature a olio: ciò gli consente di entrare nei particolari più minuti del soggetto. Questa tecnica non è finalizzata ad un effetto virtuosistico, ma mirata e determinante a creare l´atmosfera di ogni dipinto.
Nel 1985 partecipa alla prima edizione del Premio Arte Mondadori e vince il secondo premio; nella giuria i nomi di Oreste Del Buono, Giorgio Soavi, Enrico Baj che lo incoraggiano a continuare ad esplorare il figurativo attraversato dalla sua vena fantastica.
Nel 1988 con la prima versione di Giocavi nuovi giorni annunziando partecipa all´esposizione del XXII Prix international d`art contemporain de Monte Carlo e rappresenta l´Italia insieme ad altri sei artisti, tra i quali l´anacronista Bruno D´Arcevia. In questo periodo si sviluppa infatti l´anacronismo, e la critica ufficiale si riavvicina dopo anni alla pittura figurativa.
Negli anni 2000, ai quadri di immaginazione affianca anche la ritrattistica. Esegue numerosi ritratti, attività che continua anche oggi, con la committenza calata nelle sue storie dipinte, protagonista di rappresentazioni surreali.
Il primo dipinto realizzato nel 2002 è una testimonianza del mai sopito interesse per Böcklin. Delizie del volo è il titolo di questo omaggio dove è lo stesso Böcklin che alla finestra, con un gesto da prestigiatore, libera due colombe.
Nel 2008, in occasione della collettiva romana Al seguito dell´immaginario: omaggio ad Arnold Böcklin, conosce Hans Holenweg, massimo esperto del maestro svizzero che, nel 2009, in occasione della personale di Torino alla Galleria Davico, acquisterà la seconda versione de Le delizie del volo per esporla nell´archivio böckliniano, da lui creato e curato e ora custodito al Kunstmuseum di Basilea
Sempre nel 2009, partecipa con una tavola al decoro artistico del nuovo´´Lezionario Liturgico´´ pubblicato dalla CEI, accompagnato da un apparato iconografico appositamente realizzato da vari artisti.
La tavola eseguita è raccolta, con le altre, al Centro Studi Arte e Spiritualità Paolo VI, Concesio, Brescia.
Nel 2010, partecipa alla mostra che celebra i quarant´anni della Galleria Davico a Torino.
È del 2011 la mostra ´´Viva Italia´´ che viene allestita nel neoclassico Manège di San Pietroburgo. L´esposizione nata per celebrare lamicizia Italia-Russia, presenta al pubblico nove artisti contemporanei.
Nello stesso anno viene invitato a ´´Nature redivive´´, allestita a palazzo Guidobono (Tortona). Lo Still Life nordico e italiano attraverso le opere degli artisti di gallerie d´arte come Forni, Salamon&Co, Antonia Jannone, Compagnia del Disegno, Davico e Art Revisited in Olanda.
Negli anni successivi si susseguono mostre personali come ´´Malinconia crepuscolare´´ alla Davico e la quinta edizione di ´´Dreamscapes´´, creata da Marcel Salome, che si svolge in Germania. In contemporanea esce il volume ´´Contemporary Imaginary Realism´´.
Realizza poi un dittico per la mostra, curata da Mariano Apa, su ´´Giovanni XXIII e il Concilio vaticano II´´ che si tiene nelle sale del museo Pro Civitate Christiana ad Assisi. Nella mostra figurano opere di Manzù, Bodini, Mimmo Paladino e Stefano di Stasio.
Al Cairo, all´Istituto italiano di cultura, viene invitato ad esporre due opere nella mostra ´´Immagini e Parole´´, curata da Carmine Siniscalco, che sceglie la coppia di ´´Motti dannunziani´´.
Nell´esposizione figurano anche poesie illustrate da De Pisis, le illustrazioni per i versi di Leopardi di Vespignani e le splendide tavole che De Chirico ha realizzato per illustrare il suo Hebdomeros.
Viene pure invitato a partecipare alla sesta edizione di Dreamscapes, sempre curata dal suo ideatore Marcel Salome, che viene allestita nel Castello di Biesen (Belgio) a cui fa seguito il volume d`arte Dreamscapes Alden Biesen 2014.
A Torino, nel giugno 2015, organizzata dalla Camera di Commercio, partecipa alla mostra Art For Exellence.
Il Comune di Napoli e l´Associazione AENEA gli offrono di esporre negli spazi del PAN (Palazzo delle Arti) in un´ampia personale dal titolo suggerito dai versi di Ungaretti: ´´Qui la meta è partire´´.
A Firenze, con l´occasione dell´inizio del Giubileo, la Fondazione Balducci e Mariano Apa, si occupano della figura di S. Francesco nella sapiente rilettura di Padre Ernesto Balducci.
Prende forma, così una grande mostra a Palazzo Medici: ´´Francesco d´Assisi, Padre Ernesto Balducci e la profezia della testimonianza´´.
Come scrive, in catalogo, Mariano Apa: ´´ ... L´artista si sottrae alla classificazione degli anacronisti o alla decorazione figurativa dell´Eclettismo imperante ... alla ricerca di una pittura che si proclami in quanto Devotio Moderna ...´´.
Nel 2016, con Casentini, Di Stasio , illustra, con un suo trittico, il libro di Vincenzo Paglia ´´Gesù Porta della Misericordia ´´, curato da Mariano Apa e edito da Mondadori.
Il 10 giugno, a Napoli, presso la Facoltà Pontificia, alla Scuola di Alta Formazione di Arte e Teologia, il critico d`arte, Giorgio Agnisola, tiene una lezione-incontro dedicata al lavoro di Caboni .
Nel 2019, un suo dipinto entra a far parte della raccolta della Galleria D’Arte Contemporanea della Pro Civitate di Assisi.
Nel 2023, nel convegno ON THE MOVE, l' architettura è mobile,che si tiene a Venezia, alla Fondazione Cini, viene esposto il dipinto "Atterraggio della Santa Casa". Che rimarrà nella Helena Hamlin,Conference Room,ARCHiVE Fondazione Cini
Nel 2024 è la mostra all’Acquario Romano “ La Scacchiera - Forma e Simbolo -”.